Sport e amicizia: cosa insegnare tramite la pratica sportiva

Sport e amicizia: cosa insegnare tramite la pratica sportiva


Nella vita di tutti i giorni, capita spesso di parlare di sport, leggere notizie al riguardo, o praticarlo per passione o necessità.

L’attività sportiva è spesso presente,e , in qualche modo, condiziona la gestione del tempo, l’umore e le relazioni di molti.

Quando pensiamo allo sport, la prima immagine che ci viene in mente è quella associata all’esercizio fisico, utile a mantenerci in forma, o allo sport che ci appassiona.

Ma se provassimo ad andare più nel profondo, concentrandoci su un concetto diverso di sport, quasi certamente questo tipo di analisi farebbe emergere l’aspetto più importante:quello dello sport come scuola di vita.

Oltre ai benefici per il corpo, lo sport, soprattutto quello di squadra, permette infatti a ragazzi e bambini di stringere nuove amicizie, insegnando l’altruismo e la sana competizione.

Chi fa sport lo sa: sacrificio e organizzazione sono le prime regole da rispettare.

Ci saranno sveglie all’alba per affrontare una nuova partita, pranzi volanti per non saltare l’allenamento dopo la scuola o nottate sui libri a studiare, perché quello è l’unico momento libero della giornata.

Ma poi, ecco che viene il bello, perché lo sport è anche una meravigliosa storia di amicizia, è la possibilità di crescere insieme e diventare grandi, condividendo vittorie, sconfitte, obiettivi e valori, che resteranno nel patrimonio culturale di questi uomini e donne di domani.

Il primo passo verso l’amicizia è proprio l’incontro: un incontro fisico che oggi, troppo spesso, viene sostituito da quello virtuale, dove, attraverso l’uso dei social network, si distorce lo stesso concetto di amicizia, che può essere accettata o negata con un semplice clic del mouse.

Questa è la ragione per cui lo sport, a differenza del mondo virtuale, possiede in sé una dimensione sociale significativa, che gli permette di rappresentare il punto di partenza per la generazione di relazioni vere, dialogo e partecipazione.

Dietro ad ogni atleta c’è sempre un giovane, che prima di tutto è un essere umano bisognoso di vivere l’amicizia anche nello sport.

Sentirsi parte di una squadra alimenta questa necessità, dando la possibilità a bambini e ragazzi di entrare in contatto con i loro coetanei, provenienti da contesti sociali e familiari diversi.

Esiste modo migliore per misurarsi in modo costruttivo e imparare a voler bene, oltrepassando le barriere del pregiudizio?

Avversari ma amici: casi famosi

Per essere amici bisogna scegliersi, ma non è detto che per scegliersi sia necessario condividere gli stessi colori della maglia.

Proprio così, molte storie di amicizia, forse le più appassionanti e commoventi, sono quelle che nascono tra chi, in campo, si trova faccia a faccia, ad affrontarsi fino all’ultimo fischio per aggiudicarsi la vittoria.

Non mancano gli esempi di grandi nomi dello sport che, pur mostrando una rivalità quasi inumana al momento della competizione, al di fuori di essa si sono stretti mani e abbracci, dimostrando quanto lo sport sia in grado di unire.

  1. Fausto Coppi e Gino Bartali. Un esempio di grande rivalità italiana, non solo sportiva, ma anche religiosa e politica. Due campioni di altissimo livello, accomunati da un ricordo doloroso: la perdita dei rispettivi fratelli durante una gara di ciclismo, la passione della loro vita. Pur rappresentando le due anime opposte della società italiana dell’epoca, Coppi e Bartali, al di fuori della competizione, furono sempre in buoni rapporti.
  2. Roger Federer e Rafa Nadal. Due tennisti entrati nella storia di questo sport, che da sempre si sono contrapposti come il bianco e il nero, la pizza e la pasta, il sole e la luna o Bill Gates e Steve Jobs. Roger e Rafa non sono fatti per giocare insieme, ma col tempo hanno imparato ad apprezzarsi e riconoscere i loro punti di forza. E sebbene l’amicizia abbia bisogno di tempo per consolidarsi e diventare un sentimento stabile, i due hanno deciso che il tempo delle frecciatine è passato. Anche a questi livelli, infatti, si può non essere nemici ma rivali, ridendo, scherzando e abbracciandosi alla vittoria del migliore fra i due.
  3. Niki Lauda e James Hunt. Erano gli anni Settanta quando questi due fuoriclasse, in sella alle loro vetture, si sfidavano sulle piste di tutto il mondo. Lauda e Hunt hanno scritto pagine di storia indimenticabili della Formula 1: una rivalità accesa la loro, come quella tra la Ferrari e la McLaren, che però non ha impedito loro di volersi bene, una volta deposta “l’armatura” da piloti.

Aforismi celebri su sport e amicizia

Sport e amicizia sono due facce della stessa medaglia. Benefica non solo per il copro, l’attività fisica è una vera palestra di interazione, dove si impara a condividere insieme emozioni, fallimenti e frustrazioni insieme ai compagni di squadra che forse, un giorno, saranno anche compagni di vita.

In tanti riconoscono il valore dell’amicizia come parte integrante dello sport e del suo significato e, non mancano esempi di citazioni e aforismi a sostegno di tale evidenza. Eccone alcuni.

“L’allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto” – Vujadin Boskov

“Lo sport consiste nel delegare al corpo alcune delle più elevate virtù dell’animo” – Jean Giraudoux

“Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione” – Nelson Mandela

“L’amicizia può servire all’interno del percorso sportivo per strutturarsi come persone. È utile nello spogliatoio ma anche fuori. Ma si deve anche crescere come sani rivali dove l’amicizia vera crea il rispetto del compagno e quindi dell’avversario” – Andrea Lucchetta

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